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giovedì 26 febbraio 2009

Islam e democrazia

Domenica 22 febbraio 2009

islam e democrazia


Antonietta Lucia Paola


Perché l'Islam?

Perchè ormai l'Islam è fra noi. La mescolanza sta venendo con i relativi problemi. Molti  fatti degli ultimi tempi lo rivelano: l'atteggiamento della Lega, il comportamento ostile  sfociato anche in aggressioni a extracomunitari, la demonizzazione della preghiera davanti  al duomo di Milano, e soprattutto "il terrorismo". Come prima cosa abbiamo letto una parte  della lettera del presidente iraniano Ahmadinejad a Bush, scritta in nome di uno stesso dio  e di uguali valori umani. (v. nota)

"Nel mondo ci sono più di quaranta paesi che sanciscono la legge musulmana come legge di  stato e possiamo portare esempi d’oppressione femminile in paesi ove vige la Shariah, ma la  violenza anche politica dei soggetti islamici, dipende dalla loro agenda politica, non  tutto dalla religione. Troppe cose si fanno in nome della religione.

E la condizione della donna varia da paese a paese anche secondo la sua posizione sociale e  dall’ambiente in cui vive...


Abbiamo cercato di capire un po' meglio qualche aspetto della civiltà islamica seguendo le  tracce di chi ha approfondito la materia. Ci siamo rese conto che la religione islamica non  è così monolitica come viene recepita spesso. Abbiamo anche imparato che, secondo gli  specialisti, non è la religione la maggiore responsabile dell'arretratezza degli attuali  stati islamici, ma piuttosto l'autoritarismo dei governi succedutisi nel tempo e, anche per  effetto della colonizzazione, la mancanza di una storia civile più dinamica e aperta alla  conquista dei diritti umani. Non va dimenticato che la civiltà islamica ebbe un lungo  periodo di grandezza nei secoli settimo-tredicesimo. Quella grande cultura, soprattutto  scientifica, tramandò anche a noi la cultura greco orientale e formò le basi del nostro  rinascimento.

A titolo esemplificativo, nell'891 a Baghdad c'erano circa 100 biblioteche, si parlavano  molte lingue, si professavano, senza incorrere in divieti, varie religioni. Fu ipotizzato  da uno scenziato, Abu Hasan al Masudi, un evoluzionismo a partire dai minerali fino agli  esseri umani. Del resto anche il corano appare un testo abbastanza permissivo. Uno studioso   ha trovato che ci sono 750 versi dedicati a lodare la conoscenza scientifica e  l'osservazione della natura. "Il miglior modo di ringraziare dio è fare buon uso  dell'intelligenza". La parola Jihad che è stata e viene usata oggi come sinonimo di guerra  santa significava in origine sforzo per elevare se stessi e migliorarsi. In ultimo abbiamo  scelto come esempio di una situazione interessante, a mezzo fra la tradizione e la  modernità, uno stato che sta cercando di diventare una potenza:l'Iran. Alcuni dati: la 

commistione di elementi contrastanti:

1 - elezioni a suffragio universale per governo e parlamento;

2 - cupola degli ayatollah che vigilano e controllano.

La popolazione è scolarizzata, le donne sono presenti in maggioranza nella scuola - anche a  livello universitario - nella sanità, ingegneria ecc.

Ma il diritto di famiglia è ancora arretrato.


Fonti:

Percorsi da RAI 2

Inserto Iran sul Manifesto

Paul Balta, L'Islam, Armando ed. 2006

Stefano Allievi, Le trappole dell'immaginario, Islam e Occidente.

Fatima Mernissi, Islam e democrazia, Giunti ed. 2002

Lettera di Ahmadi-najad al Presidente degli Stati Uniti

La democrazia della mezzaluna, Carlo Bertani
www.disinformazione.it

Internazionale, Teheran Blues


Per un breve elenco delle situazione in Paesi come Iran, Tunisia, Marocco, Turchia,  Algeria, Arganista, Araba Saudita - digitare i seguenti link:

www.donneiran.org

www.lisistrata.com/repressionedonneiran

www.tmcrew.org/donneiran

www.mediterraneas.org/femminismointurchia

milleeunadonna.blogspot.com/turchia

www.universitadelledonne.it/tunisia

.www.mclink.it/n/dwpress/tunisia

www.giovannidesio.it   donna e islam


Nota


Lettera del Presidente dell’Iran al Presidente degli Stati Uniti

 

Signor George Bush,

Presidente degli Stati Uniti d’America,

E’ da tempo che mi chiedo, come si possono giustificare le innegabili contraddizioni che esistono sulla scena internazionale – le quali sono costantemente dibattute, specialmente nei forum politici e tra gli studenti universitari. Molte domande rimangono senza risposta. Queste mi hanno spinto a discutere alcune di queste contraddizioni e domande, nella speranza che ci possa essere la possibilità di rimediare.

Si può essere seguaci di Gesù Cristo (la pace su di lui), il grande messaggero di Dio,

sentirsi obbligati a rispettare i diritti umani, presentare il liberalismo come un modello di civiltà,

annunciare la propria opposizione alla proliferazione delle armi nucleari e delle armi di distruzione di massa, fare della “Guerra contro il Terrore” il proprio slogan, e infine, lavorare nella direzione di costruire una comunità internazionale unita – una comunità in cui Cristo e i virtuosi della Terra possano un giorno governare, ma allo stesso tempo, i paesi vengono aggrediti, la vita, l'intimità e l'esistenza degli individui perde ogni valore e per esempio, solamente per la presenza di qualche criminale in un villaggio, una città o in mezzo ad un gruppo, tutto quel villaggio, quella città e quel gruppo viene bruciato."

O a causa della possibile esistenza di armi di distruzione di massa in un certo Stato, questo viene occupato, circa 100.000 persone uccise, le sue risorse idriche, la sua agricoltura e la sua industria distrutte, 180.000 soldati stranieri spiegati a terra, la sacralità delle case private dei cittadini profanata e il Paese catapultato indietro di 50 anni. A che prezzo? Centinaia di miliardi di dollari spesi dalle casse di un paese e di alcuni altri paesi e decine di migliaia di giovani uomini e donne – le truppe di occupazione – messi in pericolo, strappati dalle loro famiglie e dai loro cari, le loro mani sporche del sangue altrui, soggetti a così tante pressioni psicologiche che ogni giorno qualcuno si suicida e quelli che tornano a casa soffrono di depressione, si ammalano e devono far fronte a ogni tipo di malattia, mentre altri sono uccisi e i loro corpi vengono recapitati alle famiglie.

Con la scusa dell’esistenza delle armi di distruzione di massa, questa grande tragedia ha travolto i popoli sia dei paesi occupati che degli occupanti. Poi fu rivelato che non c’erano le armi di distruzione di massa per cui tutto era iniziato.

Naturalmente Saddam era un dittatore assassino. Ma la guerra non venne mossa per rovesciare lui, l’obiettivo annunciato della guerra era trovare e distruggere le armi di distruzione di massa. Lui è caduto incidentalmente, ciò nondimeno la gente della regione è contenta di questo. Puntualizzo che durante gli anni della guerra all’Iran, Saddam fu appoggiato dall’Occidente.

 

Sig. Presidente,

Voi saprete che io sono un insegnante. I miei studenti mi chiedono come queste azioni possano conciliarsi con i valori delineati all’inizio di questa lettera e con il rispetto della tradizione di Gesù Cristo (la pace su di lui), il Messaggero di pace e di perdono.

Ci sono prigionieri a Guantanamo che non hanno avuto un processo, che non hanno assistenza legale, le loro famiglie non li possono vedere e sono tenuti in una terra straniera lontana dalla loro patria. Non c’è controllo internazionale sulle loro condizioni e sul loro destino. Nessuno sa se si tratta di prigionieri, prigionieri di guerra, imputati o criminali.

Investigatori europei hanno confermato l’esistenza di prigioni segrete anche in Europa. Io non conosco alcun sistema giuridico che permetta il sequestro di persona o la prigionia in carceri segrete. E non capisco nemmeno come queste azioni possano corrispondere ai valori delineati all’inizio di questa lettera, per esempio gli insegnamenti di Gesù Cristo (la pace su di lui), i diritti umani e i valori liberali.

I giovani, gli studenti universitari, le persone comuni hanno alcune domande circa il fenomeno Israele. Sono sicuro che voi ne siate a conoscenza di qualcuna. Storicamente molti paesi sono stati occupati, ma penso che lo stabilirsi di un nuovo paese con un nuovo popolo, sia un fenomeno esclusivo dei nostri tempi.

I miei studenti dicono che 60 anni fa questo stato non esisteva. Fanno vedere vecchi documenti e mappamondi e per quanto ci si sforzi, noi non siamo stati in grado di trovare un paese chiamato Israele.

Ho detto loro di studiare la storia della seconda guerra mondiale. Uno dei miei studenti ha detto che durante la seconda guerra mondiale, in cui morirono decine di milioni di persone, le notizie riguardanti la guerra, erano rapidamente diffuse dalle parti in guerra. Ognuno si vantava delle proprie vittorie e delle più recenti sconfitte della parte avversa.

Dopo la guerra, sostennero che 6 milioni di ebrei erano stati uccisi. 6 milioni di persone che sicuramente appartenevano almeno a 2 milioni di famiglie.

Supponiamo che questi eventi siano veri. Questo deve logicamente tradursi nella fondazione dello stato di Israele nel Medio Oriente o nel sostegno a questo stato? Come può questo fenomeno essere razionalizzato o spiegato?

Sig. Presidente,

Sono sicuro voi conosciate come – e con quali costi – Israele è stato fondato.

- diverse migliaia di persone sono state uccise nel processo di fondazione.

- milioni di abitanti originari sono diventati rifugiati.

- Centinaia di migliaia di ettari di fattorie, di oliveti, di paesi e villaggi sono stati distrutti.

 

Questa tragedia non è esclusiva del tempo della fondazione, purtroppo sta andando avanti da 60 anni.

E’ stato fondato un regime che non prova pietà nemmeno per i bambini, distrugge case con dentro gli inquilini, annuncia in anticipo la lista e i piani per assassinare personaggi palestinesi e tiene migliaia di palestinesi in prigione. Questo fenomeno è unico – o quantomeno estremamente raro – nella recente memoria.

Un’altra grande domanda che viene dalla gente è perché questo regime viene sostenuto?

Il supporto a questo regime è in linea con gli insegnamenti di Gesù Cristo (la pace su di lui) o Mosè (la pace su di lui) o dei valori liberali?

O siamo noi che dobbiamo capire che consentire agli abitanti originari di queste terre - dentro e fuori la Palestina – che siano cristiani, musulmani o ebrei, di determinare il proprio destino, sarebbe contrario ai principi della democrazia, dei diritti umani e degli insegnamenti dei Profeti? E se non è così, perché c’è così tanta opposizione all’idea di un referendum?

Il governo palestinese recentemente eletto ha ricevuto da poco l’incarico. Tutti gli osservatori indipendenti hanno confermato che questo governo rappresenta gli elettori. Incredibilmente, hanno messo sotto pressione il governo eletto e gli hanno imposto di riconoscere Israele, abbandonare la lotta e seguire i programmi del precedente governo.

Se l’attuale governo palestinese avesse presentato questo programma, il popolo palestinese l’avrebbe votato? Ancora, si può conciliare tale posizione presa in opposizione al governo palestinese con i valori precedentemente abbozzati? La gente si chiede anche “perché su tutte le risoluzioni di condanna di Israele del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è stato posto il veto”?

Signor Presidente,

Come Lei sa bene, io vivo tra la gente e sono in costante contatto con essa, inoltre molte persone da tutto il Medio Oriente riescono a contattarmi. Nemmeno loro hanno fiducia in queste equivoche politiche. E’ chiaro che i popoli della regione si stanno irritando sempre più per queste politiche.

Non è mia intenzione porre troppe domande, ma ho bisogno di riferirmi anche ad altre questioni.

Perché ogni progresso tecnologico o scientifico raggiunto in Medio Oriente è tradotto e dipinto come una minaccia allo stato sionista? La ricerca e lo sviluppo scientifico non è uno dei basilari diritti delle nazioni?

Lei conosce bene la storia. Medioevo a parte, in quale altro momento storico il progresso tecnico-scientifico è stato considerato un crimine? Può la possibilità che i progressi scientifici vengano utilizzati per scopi militari essere una ragione sufficiente per opporsi completamente alla scienza e alla tecnologia? Se questo fosse vero, allora tutte le discipline scientifiche, comprese fisica, chimica, matematica, medicina, ingegneria ecc. dovrebbero essere vietate.

Sono state dette delle menzogne a proposito dell’Iraq. Qual è stato il risultato? Non ho alcun dubbio che mentire sia biasimevole in ogni cultura, e nemmeno a voi piace essere ingannato.

 

Signor Presidente,

Non hanno i latinoamericani il diritto di chiedere perché i governi da loro eletti sono contrastati mentre vengono sostenuti leader golpisti? Non hanno il diritto di chiedere perché mai debbano essere minacciati e vivere nella paura?

I popoli dell’Africa sono laboriosi, creativi e di talento. Possono giocare un importante e prezioso ruolo nel provvedere ai bisogni dell’umanità e contribuire al suo progresso materiale e spirituale. La povertà e gli stenti in gran parte dell’Africa stanno impedendo che questo accada. Non hanno gli africani il diritto di chiedere perché le loro enormi ricchezze – inclusi i minerali – sono saccheggiate, nonostante il fatto che loro ne necessitino più di altri?

Ancora, queste azioni corrispondono agli insegnamenti di Cristo e alla dottrina dei diritti umani?

Anche il coraggioso e leale popolo dell’Iran ha molte domande e motivi di lagnanza, inclusi il colpo di stato del 1953 e la successiva caduta del legittimo governo di quel periodo, l’opposizione alla Rivoluzione islamica, la trasformazione di un’ambasciata in un quartier generale di supporto alle attività degli oppositori della Repubblica islamica (esistono diverse migliaia di pagine di documenti a conferma di ciò), il sostegno a Saddam nella guerra mossa contro l’Iran, l’abbattimento di un aereo civile iraniano, il congelamento dei beni della nazione iraniana, l’escalation di minacce, stizza e malcontento di fronte ai progressi scientifici e nucleari della nazione iraniana (proprio mentre tutti gli iraniani esultano e collaborano al progresso del loro paese), e molte altre ingiustizie che non riporterò in questa lettera.

Signor Presidente,

L’11 settembre è stato un avvenimento spaventoso. L’uccisione di innocenti è deplorabile e terribile in ogni parte del mondo. Il nostro governo ha immediatamente reso noto la sua avversione per gli autori di tale gesto, ha offerto le sue condoglianze ai famigliari dei defunti e ha espresso la sua partecipazione al loro dolore.

Tutti i governi hanno il dovere di proteggere le vite, i beni e il benessere dei propri cittadini. E’ noto che il vostro governo impiega vasti sistemi di sicurezza, protezione e intelligence – addirittura rapisce i suoi oppositori all’estero. L’11 settembre non è stata un’operazione semplice. Possibile che sia stata preparata ed eseguita senza alcun coordinamento con l’intelligence ed i servizi segreti – o le loro ampie infiltrazioni? Naturalmente, questa è solo un’ipotesi ragionata. Perché i vari aspetti degli attacchi sono stati tenuti segreti? Perché non ci è stato detto chi è venuto meno alle proprie responsabilità? E perché questi responsabili ed i gruppi colpevoli non sono stati identificati e processati?

Tutti i governi hanno il dovere di provvedere alla sicurezza e alla pace dello spirito dei loro cittadini. Da qualche anno ormai, la gente del vostro paese e i popoli vicini ai “punti caldi” del mondo non conoscono la pace dello spirito. Dopo l’11 settembre, invece che guarire ed avere cura delle ferite emotive dei sopravvissuti e del popolo americano – immensamente traumatizzato dagli attacchi – alcuni media occidentali hanno solo intensificato il clima di paura e insicurezza – alcuni hanno parlato costantemente della possibilità di nuovi attacchi terroristici e tenuto la gente nel terrore. Questo è forse un servizio al popolo americano? E’ possibile calcolare i danni causati dalla paura e dal panico?

I cittadini americani hanno vissuto nel costante timore di nuovi attacchi che sarebbero potuti avvenire in ogni momento e in ogni luogo. Si sono sentiti insicuri nelle strade, nei posti di lavoro e a casa. Chi sarebbe felice di questa situazione? Perché i media, invece di trasmettere una sensazione di sicurezza e di procurare la pace dello spirito, hanno dato spazio ad una sensazione di insicurezza?

Alcuni credono che l’esagerazione mediatica abbia aperto la strada – e fornito la giustificazione – per l’attacco all’Afghanistan. Ho di nuovo bisogno di riferirmi al ruolo dei media.

 

Nel codice deontologico dei media, la corretta divulgazione delle informazioni e l’onesta presentazione di una evento sono i presupposti costitutivi. Esprimo il mio profondo rammarico per il disprezzo mostrato da certi media occidentali per questi principi. Il principale pretesto per l’attacco all’Iraq è stato quello dell’esistenza di armi di distruzioni di massa. Questo è stato incessantemente ripetuto – perché il pubblico, alla fine, ci credesse – ed ha preparato il terreno per l’attacco all’Iraq.

La verità non verrà persa, in questo clima di invenzioni e menzognero?

Ancora, se ci si permette di perdere la verità, come ci si può riconciliare con i valori precedentemente menzionati?

Anche la verità conosciuta all’Onnipotente è perduta?

 

Signor Presidente,

Nei paesi di tutto il mondo, i cittadini pagano le spese dei propri governi, in modo che i governi possano a loro volta servirli.

La domanda, allora, è, “che cosa hanno prodotto per i cittadini le centinaia di miliardi di dollari spese ogni anno per pagare la campagna irachena?”

Come sa Vostra Eccellenza, in alcuni stati del vostro paese, la gente vive in povertà. Molte migliaia sono senza casa, e la disoccupazione è un immenso problema. Chiaramente simili problemi esistono, in maggiore o minore misura, anche in altri paesi. Tenendo presente queste condizioni, si può giustificare la gigantesca spesa per la campagna, pagata dal tesoro pubblico, e in maniera coerente con i principi citati sopra?

Abbiamo esposto qui alcune delle cose di cui si lamentano le persone in tutto il mondo, nella nostra regione e nel vostro paese. Ma quello che mi preme dire soprattutto è un’altra cosa, e spero che sarete almeno in parte d’accordo con me:

Chi si trova al potere ha un mandato con una scadenza, e non governa per sempre. Però i loro nomi saranno registrati nella storia, e verranno giudicati costantemente, nel futuro prossimo e lontano.

La gente sottoporrà le nostre presidenze al proprio giudizio.

Siamo riusciti a portare la pace, la sicurezza e la prosperità per il popolo, oppure insicurezza e disoccupazione?

Abbiamo avuto come scopo quello di stabilire la giustizia, oppure abbiamo semplicemente sostenuto gruppi particolari d’interesse, e mentre costringevamo molti a vivere nella povertà e nella miseria, abbiamo arricchito e rese potenti poche persone, rinunciando all’approvazione del popolo e dell’Altissimo per ottenere la loro?

Abbiamo difeso i diritti di chi non ha privilegi, oppure li abbiamo trascurati?

Abbiamo difeso i diritti di tutti i popoli del mondo, oppure abbiamo imposto loro guerre, abbiamo interferito illegalmente nei loro affari, abbiamo costruito carceri infernali in cui abbiamo rinchiuso le persone?

Abbiamo portato la pace e la sicurezza al mondo, oppure abbiamo sollevato lo spettro dell’intimidazione e delle minacce?

Abbiamo detto la verità alla nostra nazione e ad altre in tutto il mondo, o ne abbiamo presentato una versione rovesciata?

Siamo stati dalla parte del popolo o da quella degli occupanti e degli oppressori?

 

La nostra amministrazione ha cercato di promuovere un comportamento razionale, logico, etico, la pace, ha mantenuto gli impegni, ha promosso la giustizia, il servizio al popolo, la prosperità, il progresso e il rispetto per la dignità umana, oppure la forza delle armi?

L’intimidazione, l’insicurezza, il disprezzo per il popolo, il rinvio alle calende greche del progresso e dell’eccellenza delle altre nazioni, la violazione dei diritti delle persone?

Infine, ci giudicheranno in base alla domanda, siamo stati fedeli o no al nostro giuramento di ufficio – di servire il popolo, che è il nostro compito principale, e le tradizioni dei profeti?

Signor Presidente,

Per quanto tempo il mondo potrà ancora tollerare questa situazione?

Questa deriva dove porterà il mondo?

Per quanto tempo ancora i popoli del mondo dovranno pagare le errate decisioni di alcuni governanti?

Per quanto tempo ancora lo spettro dell’insicurezza – che si alza dalle pile di armi di distruzione di massa – visiterà ancora i popoli del mondo?

Per quanto tempo ancora il sangue di uomini, donne e bambini innocenti sarà versato sulle strade, e le case delle persone saranno distrutte sulle loro teste?

Siete soddisfatto dell’attuale condizione del mondo?

Credete che sia possibile continuare con le attuali politiche?

Se i miliardi di dollari spesi per la sicurezza e le campagne militari e per muovere i soldati venissero invece spesi per investimenti e assistenza ai paesi poveri, la promozione della salute, la lotta contro diverse malattie, l’istruzione e il miglioramento della salute mentale e fisica, il soccorso alle vittime di disastri naturali, la creazione di opportunità di lavoro e di produzione, lo sviluppo di progetti e la riduzione della povertà, l’instaurazione della pace, la mediazione nelle dispute tra stati, e per spegnere le fiamme dei conflitti razziali, etnici e altro, dove si troverebbe il mondo oggi? Il vostro governo e il vostro popolo non sarebbero giustamente orgogliosi? La posizione politica ed economica della vostra amministrazione non sarebbe più forte? E, mi dispiace molto dirlo, ci sarebbe questo crescente odio globale verso i governi americani?

Signor Presidente, non è mia intenzione mettere in imbarazzo nessuno.

Se i profeti Abramo, Isacco, Giacobbe, Ismaele, Giuseppe o Gesù Cristo (la pace su di lui) fossero con noi oggi, come avrebbero giudicato un simile comportamento? Ci verrà dato un ruolo nel mondo che ci è stato promesso, quando la giustizia diventerà universale e Gesù Cristo (la pace su di lui) sarà presente?

Ci accoglieranno?

La mia domanda fondamentale è questa. Non esiste forse un modo migliore per interagire con il resto del mondo? Oggi ci sono centinaia di milioni di cristiani, centinaia di milioni di musulmani e milioni di altre persone che seguono gli insegnamenti di Mosè (la pace su di lui). Tutte le religioni divine condividono e rispettano una parola, che è “monoteismo” o fede in un unico Dio e in nessun altro al mondo.

Il Santo Corano mette in rilievo questa parola comune e fa appello ai seguaci delle religioni divine, dicendo: [3.64] Di': "O gente della Scrittura, addivenite ad una dichiarazione comune tra noi e voi: [e cioè ] che non adoreremo altri che Allah, senza nulla associarGli, e che non prenderemo alcuni di noi come signori all'infuori di Allah". Se poi volgono le spalle allora dite: "Testimoniate che noi siamo musulmani" (la Famiglia di Imran).

 

Signor Presidente,

Secondo i divini versetti, siamo stati chiamati ad adorare un unico Dio e a seguire gli insegnamenti dei divini profeti.

“Per adorare un Dio che è al di sopra di tutti i poteri del mondo e che può fare tutto ciò che vuole”. “Il Signore che conosce ciò che è nascosto e ciò che è visibile, il passato e il futuro, e sa ciò che avviene nei cuori dei Suoi servitori e registra le loro azioni”.

“Il Signore dei cieli e della terra, di cui tutto l’universo è il cortile” “i piani dell’universo vengono stesi dalle sue mani, e Lui dà ai propri servitori la lieta novella della misericordia e del perdono dei peccati”. “Lui è il compagno degli oppressi e nemico degli oppressori”. “Lui è il Compassionevole, il Misericordioso”. “Lui è il ricorso dei fedeli, e li guida dalle tenebre verso la luce”. “Lui è il testimone delle azioni dei Suoi servitori”, “Lui chiama i servitori affinché siano fedeli e compiano buone azioni, e chiede loro di restare sul sentiero della rettitudine e di restare fermi”. “Chiama i propri servitori a prestare ascolto ai Suoi profeti, e Lui è testimone dei loro atti.” “Una fine dolorosa attende solo coloro che hanno scelto la vita di questo basso mondo e Gli disobbediscono e opprimono i Suoi servitori”. E “un paradiso buono ed eterno spetta a quei servitori che temono la Sua maestà e non seguono il proprio sé avido di desideri.”

Noi crediamo che un ritorno agli insegnamenti dei profeti divini sia l’unica via che conduca alla salvezza. Mi è stato detto che Sua Eccellenza segue gli insegnamenti di Gesù (la pace su di Lui) e crede alla promessa divina del regno dei giusti in Terra.

Anche noi crediamo che Gesù (la pace su di lui) sia stato uno dei massimi profeti dell’Onnipotente. E’ stato lodato più volte nel Corano. Gesù (la pace su di lui) è stato menzionato anche nel Corano [19,36]. “E certamente Allah è il mio Signore e il vostro Signore, perciò lo servirai sul giusto sentiero, Maryam”.

Il servizio e l’obbedienza all’Altissimo è il credo di tutti i messaggeri divini.

Il Dio di tutti i popoli d’Europa, dell’Asia, dell’Africa, dell’America, del Pacifico e del resto del mondo è uno solo. È lui il Supremo che vuole guidare e dare dignità a tutti coloro che Lo servono. Lui ha dato alla grandezza agli esseri umani.

Ancora, leggiamo nel Libro Sacro: “Dio l’Altissimo ha inviato i Suoi profeti con miracoli e chiari segni per guidare la gente e indicare loro i segni divini e la purificazione dai peccati e dall’impurità. E ha inviato il Libro e la Bilancia, affinché la gente mostri giustizia e rifugga dai ribelli.”

Tutti i versetti di cui sopra si possono ritrovare, in un modo o nell’altro, anche nel Vangelo. I profeti divini hanno promesso:

Il giorno verrà in cui tutti gli esseri umani si raduneranno davanti al tribunale dell’Altissimo, perché vengano esaminate le loro opere. I buoni saranno indirizzati verso il paradiso e i malvagi incontreranno la retribuzione divina. Io sono sicuro che entrambi crediamo in un tale giorno, ma non sarà facile calcolare le azioni dei governanti, perché noi dobbiamo essere responsabili verso le nostre nazioni e verso tutti gli altri le cui vite hanno subito, direttamente o indirettamente, gli effetti delle nostre azioni.

Tutti i profeti parlano della pace e della tranquillità per l’uomo – basata sul monoteismo, la giustizia e il rispetto per la dignità umana.

Non pensate forse che se tutti riuscissimo a credere e a seguire questi principi – il monoteismo, l’adorazione di Dio, la giustizia, il rispetto per la dignità dell’uomo, la fede nell’Ultimo Giorno – potremmo risolvere i problemi attuali del mondo, che sono l’esito della disobbedienza all’Altissimo e agli insegnamenti dei profeti, e a migliorare ciò che facciamo?

Non pensate che la fede in questi principi promuova e garantisca la pace, l’amicizia e la giustizia?

Non pensate che questi principi, scritti o non, vadano rispettati universalmente?

Non accetterete questo invito? Cioè un ritorno autentico agli insegnamenti dei profeti, al monoteismo e alla giustizia, per preservare la dignità umana e l’obbedienza all’Altissimo e ai Suoi profeti?

Signor Presidente,

La storia ci insegna che i regimi oppressivi e crudeli non sopravvivono. Dio ha affidato loro le sorti dell’uomo. L’Altissimo non ha lasciato a sé l’universo e l’umanità. Molte cose avvengono contrariamente alle intenzioni e ai piani dei governi. Questo ci dice che c’è una potenza più alta all’opera, e che tutti gli eventi sono determinati da Lui.

È possibile negare i segni di cambiamento nel mondo oggi?

La situazione del mondo oggi è forse comparabile a quella di dieci anni fa? I cambiamenti avvengono velocemente, e in rapida successione.

I popoli del mondo non sono contenti dello stato delle cose, e prestano poca attenzione alle promesse e ai commenti fatti da molti influenti dirigenti mondiali. Molte persone nel mondo si sentono insicure, e si oppongono alla diffusione dell’insicurezza e della guerra, e non approvano e non accettano politiche discutibili.

I popoli protestano contro il crescente divario tra coloro che hanno e coloro che non hanno, tra i paesi ricchi e poveri.

I popoli sono disgustati dalla crescente corruzione.

I popoli di molti paesi sono adirati per gli attacchi alle proprie fondamenta culturali e per la disintegrazione delle famiglie. Sono anche preoccupati per la scomparsa della cura per il prossimo e della compassione. I popoli del mondo non hanno alcuna fede nelle organizzazioni internazionali, perché i loro diritti non vengono sostenuti da tali organizzazioni.

Il liberalismo e la democrazia di tipo occidentale non sono stati in grado di realizzare gli ideali dell’umanità. Oggi, questi due concetti sono falliti. Coloro che possiedono intuito possono già sentire i rumori del crollo e della caduta dell’ideologia e dei pensieri dei sistemi liberaldemocratici.

Sempre di più, vediamo che i popoli di tutto il mondo si stanno rivolgendo verso un punto focale – Dio l’Altissimo. Sicuramente attraverso la fede in Dio negli insegnamenti dei profeti, i popoli supereranno i loro problemi. La domanda che io vi rivolgo è questa: “Non volete unirvi a loro?”

Signor Presidente,

Che lo vogliamo o no, il mondo si sta rivolgendo verso la fede nell’Altissimo e la giustizia e la volontà di Dio prevarranno su ogni cosa.

Vasalam Ala Man Ataba’al hoda

Mahmud Ahmadi-Najad

Presidente della Repubblica Islamica dell’Iran


COMUNITA’ CRISTIANE DI BASE


Segreteria Tecnica Nazionale


CdB Nord-Milano  3397952637


segrcdb@alice.it www.cdbitalia.it


All'appesantimento del controllo repressivo imposto col decreto sicurezza riteniamo che sia un imperativo primario contrapporre la vita e la politica ponendo alla radice di tutto la relazione fra persone. C’inquieta questa politica governativa che pretende affrontare

temi molto seri quali la sicurezza e la legalità con strumenti esclusivamente repressivi rivolti spesso contro le fasce più deboli della società.


La istituzionalizzazione poi delle “ronde” estremizza il messaggio distruttivo che viene inviato alla società: non aggregazioni di solidarietà responsabile ma “fasci” di contrapposizione sospettosa e incivile.


Riteniamo che nessuna persona razionale e sufficientemente informata possa pensare che davvero un provvedimento legislativo basato su un’ideologia repressiva risolva qualcuno dei problemi sollevati dall'immigrazione. Si creeranno invece disagi anche gravi

agli immigrati onesti, che com'è a tutti noto sono la grande maggioranza, mentre i delinquenti di ogni colore non saranno nemmeno sfiorati. Questi hanno protezioni e richiami dentro la "città blindata", perché il loro lavoro è sempre più richiesto, si tratti i spaccio, di prostituzione, di taglieggiamenti o di truffe. Infatti le organizzazioni criminali di stampo mafioso hanno crescente bisogno di ramificarsi in tutto il territorio nazionale e non più solo di dominare qualche sacca o regione, usando manodopera sradicata,

priva di identità e di legami che non siano quelli criminali. Così,come conseguenza dell'appesantimento del controllo repressivo avremo anzi una intensificazione del dominio da parte della delinquenza organizzata sull'immigrazione. E questa è manna per le forze irresponsabili che cavalcano il disagio, la paura e le angosce della gente per accentuare la regressione e la dipendenza dai poteri.


L’impegno fondamentale anche per coloro che si richiamano al Vangelo è la crescita culturale della società. Perciò riteniamo che sia un imperativo primario impostare la vita e la politica ponendo alla radice di tutto la relazione fra persone. Lo è da sempre. Ma oggi il primato delle relazioni è diventato una necessità assoluta e urgente in questa crisi angosciosa della società dominata dal danaro e giocata sulla competizione globale.


Le Comunità cristiane di base italiane


Milano, 26.02.09

Islam e democrazia

Domenica 22 febbraio 2009

islam e democrazia


Antonietta Lucia Paola


Perché l'Islam?

Perchè ormai l'Islam è fra noi. La mescolanza sta venendo con i relativi problemi. Molti  fatti degli ultimi tempi lo rivelano: l'atteggiamento della Lega, il comportamento ostile  sfociato anche in aggressioni a extracomunitari, la demonizzazione della preghiera davanti  al duomo di Milano, e soprattutto "il terrorismo". Come prima cosa abbiamo letto una parte  della lettera del presidente iraniano Ahmadinejad a Bush, scritta in nome di uno stesso dio  e di uguali valori umani. (v. nota)

"Nel mondo ci sono più di quaranta paesi che sanciscono la legge musulmana come legge di  stato e possiamo portare esempi d’oppressione femminile in paesi ove vige la Shariah, ma la  violenza anche politica dei soggetti islamici, dipende dalla loro agenda politica, non  tutto dalla religione. Troppe cose si fanno in nome della religione.

E la condizione della donna varia da paese a paese anche secondo la sua posizione sociale e  dall’ambiente in cui vive...


Abbiamo cercato di capire un po' meglio qualche aspetto della civiltà islamica seguendo le  tracce di chi ha approfondito la materia. Ci siamo rese conto che la religione islamica non  è così monolitica come viene recepita spesso. Abbiamo anche imparato che, secondo gli  specialisti, non è la religione la maggiore responsabile dell'arretratezza degli attuali  stati islamici, ma piuttosto l'autoritarismo dei governi succedutisi nel tempo e, anche per  effetto della colonizzazione, la mancanza di una storia civile più dinamica e aperta alla  conquista dei diritti umani. Non va dimenticato che la civiltà islamica ebbe un lungo  periodo di grandezza nei secoli settimo-tredicesimo. Quella grande cultura, soprattutto  scientifica, tramandò anche a noi la cultura greco orientale e formò le basi del nostro  rinascimento.

A titolo esemplificativo, nell'891 a Baghdad c'erano circa 100 biblioteche, si parlavano  molte lingue, si professavano, senza incorrere in divieti, varie religioni. Fu ipotizzato  da uno scenziato, Abu Hasan al Masudi, un evoluzionismo a partire dai minerali fino agli  esseri umani. Del resto anche il corano appare un testo abbastanza permissivo. Uno studioso   ha trovato che ci sono 750 versi dedicati a lodare la conoscenza scientifica e  l'osservazione della natura. "Il miglior modo di ringraziare dio è fare buon uso  dell'intelligenza". La parola Jihad che è stata e viene usata oggi come sinonimo di guerra  santa significava in origine sforzo per elevare se stessi e migliorarsi. In ultimo abbiamo  scelto come esempio di una situazione interessante, a mezzo fra la tradizione e la  modernità, uno stato che sta cercando di diventare una potenza:l'Iran. Alcuni dati: la 

commistione di elementi contrastanti:

1 - elezioni a suffragio universale per governo e parlamento;

2 - cupola degli ayatollah che vigilano e controllano.

La popolazione è scolarizzata, le donne sono presenti in maggioranza nella scuola - anche a  livello universitario - nella sanità, ingegneria ecc.

Ma il diritto di famiglia è ancora arretrato.


Fonti:

Percorsi da RAI 2

Inserto Iran sul Manifesto

Paul Balta, L'Islam, Armando ed. 2006

Stefano Allievi, Le trappole dell'immaginario, Islam e Occidente.

Fatima Mernissi, Islam e democrazia, Giunti ed. 2002

Lettera di Ahmadi-najad al Presidente degli Stati Uniti

La democrazia della mezzaluna, Carlo Bertani
www.disinformazione.it

Internazionale, Teheran Blues


Per un breve elenco delle situazione in Paesi come Iran, Tunisia, Marocco, Turchia,  Algeria, Arganista, Araba Saudita - digitare i seguenti link:

www.donneiran.org

www.lisistrata.com/repressionedonneiran

www.tmcrew.org/donneiran

www.mediterraneas.org/femminismointurchia

milleeunadonna.blogspot.com/turchia

www.universitadelledonne.it/tunisia

.www.mclink.it/n/dwpress/tunisia

www.giovannidesio.it   donna e islam


Nota


Lettera del Presidente dell’Iran al Presidente degli Stati Uniti

 

Signor George Bush,

Presidente degli Stati Uniti d’America,

E’ da tempo che mi chiedo, come si possono giustificare le innegabili contraddizioni che esistono sulla scena internazionale – le quali sono costantemente dibattute, specialmente nei forum politici e tra gli studenti universitari. Molte domande rimangono senza risposta. Queste mi hanno spinto a discutere alcune di queste contraddizioni e domande, nella speranza che ci possa essere la possibilità di rimediare.

Si può essere seguaci di Gesù Cristo (la pace su di lui), il grande messaggero di Dio,

sentirsi obbligati a rispettare i diritti umani, presentare il liberalismo come un modello di civiltà,

annunciare la propria opposizione alla proliferazione delle armi nucleari e delle armi di distruzione di massa, fare della “Guerra contro il Terrore” il proprio slogan, e infine, lavorare nella direzione di costruire una comunità internazionale unita – una comunità in cui Cristo e i virtuosi della Terra possano un giorno governare, ma allo stesso tempo, i paesi vengono aggrediti, la vita, l'intimità e l'esistenza degli individui perde ogni valore e per esempio, solamente per la presenza di qualche criminale in un villaggio, una città o in mezzo ad un gruppo, tutto quel villaggio, quella città e quel gruppo viene bruciato."

O a causa della possibile esistenza di armi di distruzione di massa in un certo Stato, questo viene occupato, circa 100.000 persone uccise, le sue risorse idriche, la sua agricoltura e la sua industria distrutte, 180.000 soldati stranieri spiegati a terra, la sacralità delle case private dei cittadini profanata e il Paese catapultato indietro di 50 anni. A che prezzo? Centinaia di miliardi di dollari spesi dalle casse di un paese e di alcuni altri paesi e decine di migliaia di giovani uomini e donne – le truppe di occupazione – messi in pericolo, strappati dalle loro famiglie e dai loro cari, le loro mani sporche del sangue altrui, soggetti a così tante pressioni psicologiche che ogni giorno qualcuno si suicida e quelli che tornano a casa soffrono di depressione, si ammalano e devono far fronte a ogni tipo di malattia, mentre altri sono uccisi e i loro corpi vengono recapitati alle famiglie.

Con la scusa dell’esistenza delle armi di distruzione di massa, questa grande tragedia ha travolto i popoli sia dei paesi occupati che degli occupanti. Poi fu rivelato che non c’erano le armi di distruzione di massa per cui tutto era iniziato.

Naturalmente Saddam era un dittatore assassino. Ma la guerra non venne mossa per rovesciare lui, l’obiettivo annunciato della guerra era trovare e distruggere le armi di distruzione di massa. Lui è caduto incidentalmente, ciò nondimeno la gente della regione è contenta di questo. Puntualizzo che durante gli anni della guerra all’Iran, Saddam fu appoggiato dall’Occidente.

 

Sig. Presidente,

Voi saprete che io sono un insegnante. I miei studenti mi chiedono come queste azioni possano conciliarsi con i valori delineati all’inizio di questa lettera e con il rispetto della tradizione di Gesù Cristo (la pace su di lui), il Messaggero di pace e di perdono.

Ci sono prigionieri a Guantanamo che non hanno avuto un processo, che non hanno assistenza legale, le loro famiglie non li possono vedere e sono tenuti in una terra straniera lontana dalla loro patria. Non c’è controllo internazionale sulle loro condizioni e sul loro destino. Nessuno sa se si tratta di prigionieri, prigionieri di guerra, imputati o criminali.

Investigatori europei hanno confermato l’esistenza di prigioni segrete anche in Europa. Io non conosco alcun sistema giuridico che permetta il sequestro di persona o la prigionia in carceri segrete. E non capisco nemmeno come queste azioni possano corrispondere ai valori delineati all’inizio di questa lettera, per esempio gli insegnamenti di Gesù Cristo (la pace su di lui), i diritti umani e i valori liberali.

I giovani, gli studenti universitari, le persone comuni hanno alcune domande circa il fenomeno Israele. Sono sicuro che voi ne siate a conoscenza di qualcuna. Storicamente molti paesi sono stati occupati, ma penso che lo stabilirsi di un nuovo paese con un nuovo popolo, sia un fenomeno esclusivo dei nostri tempi.

I miei studenti dicono che 60 anni fa questo stato non esisteva. Fanno vedere vecchi documenti e mappamondi e per quanto ci si sforzi, noi non siamo stati in grado di trovare un paese chiamato Israele.

Ho detto loro di studiare la storia della seconda guerra mondiale. Uno dei miei studenti ha detto che durante la seconda guerra mondiale, in cui morirono decine di milioni di persone, le notizie riguardanti la guerra, erano rapidamente diffuse dalle parti in guerra. Ognuno si vantava delle proprie vittorie e delle più recenti sconfitte della parte avversa.

Dopo la guerra, sostennero che 6 milioni di ebrei erano stati uccisi. 6 milioni di persone che sicuramente appartenevano almeno a 2 milioni di famiglie.

Supponiamo che questi eventi siano veri. Questo deve logicamente tradursi nella fondazione dello stato di Israele nel Medio Oriente o nel sostegno a questo stato? Come può questo fenomeno essere razionalizzato o spiegato?

Sig. Presidente,

Sono sicuro voi conosciate come – e con quali costi – Israele è stato fondato.

- diverse migliaia di persone sono state uccise nel processo di fondazione.

- milioni di abitanti originari sono diventati rifugiati.

- Centinaia di migliaia di ettari di fattorie, di oliveti, di paesi e villaggi sono stati distrutti.

 

Questa tragedia non è esclusiva del tempo della fondazione, purtroppo sta andando avanti da 60 anni.

E’ stato fondato un regime che non prova pietà nemmeno per i bambini, distrugge case con dentro gli inquilini, annuncia in anticipo la lista e i piani per assassinare personaggi palestinesi e tiene migliaia di palestinesi in prigione. Questo fenomeno è unico – o quantomeno estremamente raro – nella recente memoria.

Un’altra grande domanda che viene dalla gente è perché questo regime viene sostenuto?

Il supporto a questo regime è in linea con gli insegnamenti di Gesù Cristo (la pace su di lui) o Mosè (la pace su di lui) o dei valori liberali?

O siamo noi che dobbiamo capire che consentire agli abitanti originari di queste terre - dentro e fuori la Palestina – che siano cristiani, musulmani o ebrei, di determinare il proprio destino, sarebbe contrario ai principi della democrazia, dei diritti umani e degli insegnamenti dei Profeti? E se non è così, perché c’è così tanta opposizione all’idea di un referendum?

Il governo palestinese recentemente eletto ha ricevuto da poco l’incarico. Tutti gli osservatori indipendenti hanno confermato che questo governo rappresenta gli elettori. Incredibilmente, hanno messo sotto pressione il governo eletto e gli hanno imposto di riconoscere Israele, abbandonare la lotta e seguire i programmi del precedente governo.

Se l’attuale governo palestinese avesse presentato questo programma, il popolo palestinese l’avrebbe votato? Ancora, si può conciliare tale posizione presa in opposizione al governo palestinese con i valori precedentemente abbozzati? La gente si chiede anche “perché su tutte le risoluzioni di condanna di Israele del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è stato posto il veto”?

Signor Presidente,

Come Lei sa bene, io vivo tra la gente e sono in costante contatto con essa, inoltre molte persone da tutto il Medio Oriente riescono a contattarmi. Nemmeno loro hanno fiducia in queste equivoche politiche. E’ chiaro che i popoli della regione si stanno irritando sempre più per queste politiche.

Non è mia intenzione porre troppe domande, ma ho bisogno di riferirmi anche ad altre questioni.

Perché ogni progresso tecnologico o scientifico raggiunto in Medio Oriente è tradotto e dipinto come una minaccia allo stato sionista? La ricerca e lo sviluppo scientifico non è uno dei basilari diritti delle nazioni?

Lei conosce bene la storia. Medioevo a parte, in quale altro momento storico il progresso tecnico-scientifico è stato considerato un crimine? Può la possibilità che i progressi scientifici vengano utilizzati per scopi militari essere una ragione sufficiente per opporsi completamente alla scienza e alla tecnologia? Se questo fosse vero, allora tutte le discipline scientifiche, comprese fisica, chimica, matematica, medicina, ingegneria ecc. dovrebbero essere vietate.

Sono state dette delle menzogne a proposito dell’Iraq. Qual è stato il risultato? Non ho alcun dubbio che mentire sia biasimevole in ogni cultura, e nemmeno a voi piace essere ingannato.

 

Signor Presidente,

Non hanno i latinoamericani il diritto di chiedere perché i governi da loro eletti sono contrastati mentre vengono sostenuti leader golpisti? Non hanno il diritto di chiedere perché mai debbano essere minacciati e vivere nella paura?

I popoli dell’Africa sono laboriosi, creativi e di talento. Possono giocare un importante e prezioso ruolo nel provvedere ai bisogni dell’umanità e contribuire al suo progresso materiale e spirituale. La povertà e gli stenti in gran parte dell’Africa stanno impedendo che questo accada. Non hanno gli africani il diritto di chiedere perché le loro enormi ricchezze – inclusi i minerali – sono saccheggiate, nonostante il fatto che loro ne necessitino più di altri?

Ancora, queste azioni corrispondono agli insegnamenti di Cristo e alla dottrina dei diritti umani?

Anche il coraggioso e leale popolo dell’Iran ha molte domande e motivi di lagnanza, inclusi il colpo di stato del 1953 e la successiva caduta del legittimo governo di quel periodo, l’opposizione alla Rivoluzione islamica, la trasformazione di un’ambasciata in un quartier generale di supporto alle attività degli oppositori della Repubblica islamica (esistono diverse migliaia di pagine di documenti a conferma di ciò), il sostegno a Saddam nella guerra mossa contro l’Iran, l’abbattimento di un aereo civile iraniano, il congelamento dei beni della nazione iraniana, l’escalation di minacce, stizza e malcontento di fronte ai progressi scientifici e nucleari della nazione iraniana (proprio mentre tutti gli iraniani esultano e collaborano al progresso del loro paese), e molte altre ingiustizie che non riporterò in questa lettera.

Signor Presidente,

L’11 settembre è stato un avvenimento spaventoso. L’uccisione di innocenti è deplorabile e terribile in ogni parte del mondo. Il nostro governo ha immediatamente reso noto la sua avversione per gli autori di tale gesto, ha offerto le sue condoglianze ai famigliari dei defunti e ha espresso la sua partecipazione al loro dolore.

Tutti i governi hanno il dovere di proteggere le vite, i beni e il benessere dei propri cittadini. E’ noto che il vostro governo impiega vasti sistemi di sicurezza, protezione e intelligence – addirittura rapisce i suoi oppositori all’estero. L’11 settembre non è stata un’operazione semplice. Possibile che sia stata preparata ed eseguita senza alcun coordinamento con l’intelligence ed i servizi segreti – o le loro ampie infiltrazioni? Naturalmente, questa è solo un’ipotesi ragionata. Perché i vari aspetti degli attacchi sono stati tenuti segreti? Perché non ci è stato detto chi è venuto meno alle proprie responsabilità? E perché questi responsabili ed i gruppi colpevoli non sono stati identificati e processati?

Tutti i governi hanno il dovere di provvedere alla sicurezza e alla pace dello spirito dei loro cittadini. Da qualche anno ormai, la gente del vostro paese e i popoli vicini ai “punti caldi” del mondo non conoscono la pace dello spirito. Dopo l’11 settembre, invece che guarire ed avere cura delle ferite emotive dei sopravvissuti e del popolo americano – immensamente traumatizzato dagli attacchi – alcuni media occidentali hanno solo intensificato il clima di paura e insicurezza – alcuni hanno parlato costantemente della possibilità di nuovi attacchi terroristici e tenuto la gente nel terrore. Questo è forse un servizio al popolo americano? E’ possibile calcolare i danni causati dalla paura e dal panico?

I cittadini americani hanno vissuto nel costante timore di nuovi attacchi che sarebbero potuti avvenire in ogni momento e in ogni luogo. Si sono sentiti insicuri nelle strade, nei posti di lavoro e a casa. Chi sarebbe felice di questa situazione? Perché i media, invece di trasmettere una sensazione di sicurezza e di procurare la pace dello spirito, hanno dato spazio ad una sensazione di insicurezza?

Alcuni credono che l’esagerazione mediatica abbia aperto la strada – e fornito la giustificazione – per l’attacco all’Afghanistan. Ho di nuovo bisogno di riferirmi al ruolo dei media.

 

Nel codice deontologico dei media, la corretta divulgazione delle informazioni e l’onesta presentazione di una evento sono i presupposti costitutivi. Esprimo il mio profondo rammarico per il disprezzo mostrato da certi media occidentali per questi principi. Il principale pretesto per l’attacco all’Iraq è stato quello dell’esistenza di armi di distruzioni di massa. Questo è stato incessantemente ripetuto – perché il pubblico, alla fine, ci credesse – ed ha preparato il terreno per l’attacco all’Iraq.

La verità non verrà persa, in questo clima di invenzioni e menzognero?

Ancora, se ci si permette di perdere la verità, come ci si può riconciliare con i valori precedentemente menzionati?

Anche la verità conosciuta all’Onnipotente è perduta?

 

Signor Presidente,

Nei paesi di tutto il mondo, i cittadini pagano le spese dei propri governi, in modo che i governi possano a loro volta servirli.

La domanda, allora, è, “che cosa hanno prodotto per i cittadini le centinaia di miliardi di dollari spese ogni anno per pagare la campagna irachena?”

Come sa Vostra Eccellenza, in alcuni stati del vostro paese, la gente vive in povertà. Molte migliaia sono senza casa, e la disoccupazione è un immenso problema. Chiaramente simili problemi esistono, in maggiore o minore misura, anche in altri paesi. Tenendo presente queste condizioni, si può giustificare la gigantesca spesa per la campagna, pagata dal tesoro pubblico, e in maniera coerente con i principi citati sopra?

Abbiamo esposto qui alcune delle cose di cui si lamentano le persone in tutto il mondo, nella nostra regione e nel vostro paese. Ma quello che mi preme dire soprattutto è un’altra cosa, e spero che sarete almeno in parte d’accordo con me:

Chi si trova al potere ha un mandato con una scadenza, e non governa per sempre. Però i loro nomi saranno registrati nella storia, e verranno giudicati costantemente, nel futuro prossimo e lontano.

La gente sottoporrà le nostre presidenze al proprio giudizio.

Siamo riusciti a portare la pace, la sicurezza e la prosperità per il popolo, oppure insicurezza e disoccupazione?

Abbiamo avuto come scopo quello di stabilire la giustizia, oppure abbiamo semplicemente sostenuto gruppi particolari d’interesse, e mentre costringevamo molti a vivere nella povertà e nella miseria, abbiamo arricchito e rese potenti poche persone, rinunciando all’approvazione del popolo e dell’Altissimo per ottenere la loro?

Abbiamo difeso i diritti di chi non ha privilegi, oppure li abbiamo trascurati?

Abbiamo difeso i diritti di tutti i popoli del mondo, oppure abbiamo imposto loro guerre, abbiamo interferito illegalmente nei loro affari, abbiamo costruito carceri infernali in cui abbiamo rinchiuso le persone?

Abbiamo portato la pace e la sicurezza al mondo, oppure abbiamo sollevato lo spettro dell’intimidazione e delle minacce?

Abbiamo detto la verità alla nostra nazione e ad altre in tutto il mondo, o ne abbiamo presentato una versione rovesciata?

Siamo stati dalla parte del popolo o da quella degli occupanti e degli oppressori?

 

La nostra amministrazione ha cercato di promuovere un comportamento razionale, logico, etico, la pace, ha mantenuto gli impegni, ha promosso la giustizia, il servizio al popolo, la prosperità, il progresso e il rispetto per la dignità umana, oppure la forza delle armi?

L’intimidazione, l’insicurezza, il disprezzo per il popolo, il rinvio alle calende greche del progresso e dell’eccellenza delle altre nazioni, la violazione dei diritti delle persone?

Infine, ci giudicheranno in base alla domanda, siamo stati fedeli o no al nostro giuramento di ufficio – di servire il popolo, che è il nostro compito principale, e le tradizioni dei profeti?

Signor Presidente,

Per quanto tempo il mondo potrà ancora tollerare questa situazione?

Questa deriva dove porterà il mondo?

Per quanto tempo ancora i popoli del mondo dovranno pagare le errate decisioni di alcuni governanti?

Per quanto tempo ancora lo spettro dell’insicurezza – che si alza dalle pile di armi di distruzione di massa – visiterà ancora i popoli del mondo?

Per quanto tempo ancora il sangue di uomini, donne e bambini innocenti sarà versato sulle strade, e le case delle persone saranno distrutte sulle loro teste?

Siete soddisfatto dell’attuale condizione del mondo?

Credete che sia possibile continuare con le attuali politiche?

Se i miliardi di dollari spesi per la sicurezza e le campagne militari e per muovere i soldati venissero invece spesi per investimenti e assistenza ai paesi poveri, la promozione della salute, la lotta contro diverse malattie, l’istruzione e il miglioramento della salute mentale e fisica, il soccorso alle vittime di disastri naturali, la creazione di opportunità di lavoro e di produzione, lo sviluppo di progetti e la riduzione della povertà, l’instaurazione della pace, la mediazione nelle dispute tra stati, e per spegnere le fiamme dei conflitti razziali, etnici e altro, dove si troverebbe il mondo oggi? Il vostro governo e il vostro popolo non sarebbero giustamente orgogliosi? La posizione politica ed economica della vostra amministrazione non sarebbe più forte? E, mi dispiace molto dirlo, ci sarebbe questo crescente odio globale verso i governi americani?

Signor Presidente, non è mia intenzione mettere in imbarazzo nessuno.

Se i profeti Abramo, Isacco, Giacobbe, Ismaele, Giuseppe o Gesù Cristo (la pace su di lui) fossero con noi oggi, come avrebbero giudicato un simile comportamento? Ci verrà dato un ruolo nel mondo che ci è stato promesso, quando la giustizia diventerà universale e Gesù Cristo (la pace su di lui) sarà presente?

Ci accoglieranno?

La mia domanda fondamentale è questa. Non esiste forse un modo migliore per interagire con il resto del mondo? Oggi ci sono centinaia di milioni di cristiani, centinaia di milioni di musulmani e milioni di altre persone che seguono gli insegnamenti di Mosè (la pace su di lui). Tutte le religioni divine condividono e rispettano una parola, che è “monoteismo” o fede in un unico Dio e in nessun altro al mondo.

Il Santo Corano mette in rilievo questa parola comune e fa appello ai seguaci delle religioni divine, dicendo: [3.64] Di': "O gente della Scrittura, addivenite ad una dichiarazione comune tra noi e voi: [e cioè ] che non adoreremo altri che Allah, senza nulla associarGli, e che non prenderemo alcuni di noi come signori all'infuori di Allah". Se poi volgono le spalle allora dite: "Testimoniate che noi siamo musulmani" (la Famiglia di Imran).

 

Signor Presidente,

Secondo i divini versetti, siamo stati chiamati ad adorare un unico Dio e a seguire gli insegnamenti dei divini profeti.

“Per adorare un Dio che è al di sopra di tutti i poteri del mondo e che può fare tutto ciò che vuole”. “Il Signore che conosce ciò che è nascosto e ciò che è visibile, il passato e il futuro, e sa ciò che avviene nei cuori dei Suoi servitori e registra le loro azioni”.

“Il Signore dei cieli e della terra, di cui tutto l’universo è il cortile” “i piani dell’universo vengono stesi dalle sue mani, e Lui dà ai propri servitori la lieta novella della misericordia e del perdono dei peccati”. “Lui è il compagno degli oppressi e nemico degli oppressori”. “Lui è il Compassionevole, il Misericordioso”. “Lui è il ricorso dei fedeli, e li guida dalle tenebre verso la luce”. “Lui è il testimone delle azioni dei Suoi servitori”, “Lui chiama i servitori affinché siano fedeli e compiano buone azioni, e chiede loro di restare sul sentiero della rettitudine e di restare fermi”. “Chiama i propri servitori a prestare ascolto ai Suoi profeti, e Lui è testimone dei loro atti.” “Una fine dolorosa attende solo coloro che hanno scelto la vita di questo basso mondo e Gli disobbediscono e opprimono i Suoi servitori”. E “un paradiso buono ed eterno spetta a quei servitori che temono la Sua maestà e non seguono il proprio sé avido di desideri.”

Noi crediamo che un ritorno agli insegnamenti dei profeti divini sia l’unica via che conduca alla salvezza. Mi è stato detto che Sua Eccellenza segue gli insegnamenti di Gesù (la pace su di Lui) e crede alla promessa divina del regno dei giusti in Terra.

Anche noi crediamo che Gesù (la pace su di lui) sia stato uno dei massimi profeti dell’Onnipotente. E’ stato lodato più volte nel Corano. Gesù (la pace su di lui) è stato menzionato anche nel Corano [19,36]. “E certamente Allah è il mio Signore e il vostro Signore, perciò lo servirai sul giusto sentiero, Maryam”.

Il servizio e l’obbedienza all’Altissimo è il credo di tutti i messaggeri divini.

Il Dio di tutti i popoli d’Europa, dell’Asia, dell’Africa, dell’America, del Pacifico e del resto del mondo è uno solo. È lui il Supremo che vuole guidare e dare dignità a tutti coloro che Lo servono. Lui ha dato alla grandezza agli esseri umani.

Ancora, leggiamo nel Libro Sacro: “Dio l’Altissimo ha inviato i Suoi profeti con miracoli e chiari segni per guidare la gente e indicare loro i segni divini e la purificazione dai peccati e dall’impurità. E ha inviato il Libro e la Bilancia, affinché la gente mostri giustizia e rifugga dai ribelli.”

Tutti i versetti di cui sopra si possono ritrovare, in un modo o nell’altro, anche nel Vangelo. I profeti divini hanno promesso:

Il giorno verrà in cui tutti gli esseri umani si raduneranno davanti al tribunale dell’Altissimo, perché vengano esaminate le loro opere. I buoni saranno indirizzati verso il paradiso e i malvagi incontreranno la retribuzione divina. Io sono sicuro che entrambi crediamo in un tale giorno, ma non sarà facile calcolare le azioni dei governanti, perché noi dobbiamo essere responsabili verso le nostre nazioni e verso tutti gli altri le cui vite hanno subito, direttamente o indirettamente, gli effetti delle nostre azioni.

Tutti i profeti parlano della pace e della tranquillità per l’uomo – basata sul monoteismo, la giustizia e il rispetto per la dignità umana.

Non pensate forse che se tutti riuscissimo a credere e a seguire questi principi – il monoteismo, l’adorazione di Dio, la giustizia, il rispetto per la dignità dell’uomo, la fede nell’Ultimo Giorno – potremmo risolvere i problemi attuali del mondo, che sono l’esito della disobbedienza all’Altissimo e agli insegnamenti dei profeti, e a migliorare ciò che facciamo?

Non pensate che la fede in questi principi promuova e garantisca la pace, l’amicizia e la giustizia?

Non pensate che questi principi, scritti o non, vadano rispettati universalmente?

Non accetterete questo invito? Cioè un ritorno autentico agli insegnamenti dei profeti, al monoteismo e alla giustizia, per preservare la dignità umana e l’obbedienza all’Altissimo e ai Suoi profeti?

Signor Presidente,

La storia ci insegna che i regimi oppressivi e crudeli non sopravvivono. Dio ha affidato loro le sorti dell’uomo. L’Altissimo non ha lasciato a sé l’universo e l’umanità. Molte cose avvengono contrariamente alle intenzioni e ai piani dei governi. Questo ci dice che c’è una potenza più alta all’opera, e che tutti gli eventi sono determinati da Lui.

È possibile negare i segni di cambiamento nel mondo oggi?

La situazione del mondo oggi è forse comparabile a quella di dieci anni fa? I cambiamenti avvengono velocemente, e in rapida successione.

I popoli del mondo non sono contenti dello stato delle cose, e prestano poca attenzione alle promesse e ai commenti fatti da molti influenti dirigenti mondiali. Molte persone nel mondo si sentono insicure, e si oppongono alla diffusione dell’insicurezza e della guerra, e non approvano e non accettano politiche discutibili.

I popoli protestano contro il crescente divario tra coloro che hanno e coloro che non hanno, tra i paesi ricchi e poveri.

I popoli sono disgustati dalla crescente corruzione.

I popoli di molti paesi sono adirati per gli attacchi alle proprie fondamenta culturali e per la disintegrazione delle famiglie. Sono anche preoccupati per la scomparsa della cura per il prossimo e della compassione. I popoli del mondo non hanno alcuna fede nelle organizzazioni internazionali, perché i loro diritti non vengono sostenuti da tali organizzazioni.

Il liberalismo e la democrazia di tipo occidentale non sono stati in grado di realizzare gli ideali dell’umanità. Oggi, questi due concetti sono falliti. Coloro che possiedono intuito possono già sentire i rumori del crollo e della caduta dell’ideologia e dei pensieri dei sistemi liberaldemocratici.

Sempre di più, vediamo che i popoli di tutto il mondo si stanno rivolgendo verso un punto focale – Dio l’Altissimo. Sicuramente attraverso la fede in Dio negli insegnamenti dei profeti, i popoli supereranno i loro problemi. La domanda che io vi rivolgo è questa: “Non volete unirvi a loro?”

Signor Presidente,

Che lo vogliamo o no, il mondo si sta rivolgendo verso la fede nell’Altissimo e la giustizia e la volontà di Dio prevarranno su ogni cosa.

Vasalam Ala Man Ataba’al hoda

Mahmud Ahmadi-Najad

Presidente della Repubblica Islamica dell’Iran


COMUNITA’ CRISTIANE DI BASE


Segreteria Tecnica Nazionale


CdB Nord-Milano  3397952637


segrcdb@alice.it www.cdbitalia.it


All'appesantimento del controllo repressivo imposto col decreto sicurezza riteniamo che sia un imperativo primario contrapporre la vita e la politica ponendo alla radice di tutto la relazione fra persone. C’inquieta questa politica governativa che pretende affrontare

temi molto seri quali la sicurezza e la legalità con strumenti esclusivamente repressivi rivolti spesso contro le fasce più deboli della società.


La istituzionalizzazione poi delle “ronde” estremizza il messaggio distruttivo che viene inviato alla società: non aggregazioni di solidarietà responsabile ma “fasci” di contrapposizione sospettosa e incivile.


Riteniamo che nessuna persona razionale e sufficientemente informata possa pensare che davvero un provvedimento legislativo basato su un’ideologia repressiva risolva qualcuno dei problemi sollevati dall'immigrazione. Si creeranno invece disagi anche gravi

agli immigrati onesti, che com'è a tutti noto sono la grande maggioranza, mentre i delinquenti di ogni colore non saranno nemmeno sfiorati. Questi hanno protezioni e richiami dentro la "città blindata", perché il loro lavoro è sempre più richiesto, si tratti i spaccio, di prostituzione, di taglieggiamenti o di truffe. Infatti le organizzazioni criminali di stampo mafioso hanno crescente bisogno di ramificarsi in tutto il territorio nazionale e non più solo di dominare qualche sacca o regione, usando manodopera sradicata,

priva di identità e di legami che non siano quelli criminali. Così,come conseguenza dell'appesantimento del controllo repressivo avremo anzi una intensificazione del dominio da parte della delinquenza organizzata sull'immigrazione. E questa è manna per le forze irresponsabili che cavalcano il disagio, la paura e le angosce della gente per accentuare la regressione e la dipendenza dai poteri.


L’impegno fondamentale anche per coloro che si richiamano al Vangelo è la crescita culturale della società. Perciò riteniamo che sia un imperativo primario impostare la vita e la politica ponendo alla radice di tutto la relazione fra persone. Lo è da sempre. Ma oggi il primato delle relazioni è diventato una necessità assoluta e urgente in questa crisi angosciosa della società dominata dal danaro e giocata sulla competizione globale.


Le Comunità cristiane di base italiane


Milano, 26.02.09

martedì 24 febbraio 2009

Gaudium et Spes





"Pur escludendosi l'eutanasia, ciò non significa obbligare il

medico a utilizzare tutte le tecniche di sopravvivenza che gli offre

una scienza infaticabilmente creatrice. In tali casi non sarebbe una

tortura inutile imporre la rianimazione vegetativa, nell'ultima

fase di una malattia incurabile? Il dovere del medico consiste

piuttosto nell'adoperarsi a calmare le sofferenze, invece di

prolungare più a lungo possibile, e con qualunque mezzo e a qualunque

condizione, una vita che non è più pienamente umana e che va verso la

conclusione".

Paolo VI, Lettera al cardinale Villot, 1970


Catechismo chiesa cattolica art. 2278

Art. 2278 L'interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all'«accanimento terapeutico». Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la competenza e la capacità, o, altrimenti, da coloro che ne hanno legalmente il diritto, rispettando sempre la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente.




Notizia riservata (da fonti vaticane)


Pare che papa Ratzinger sia stato sottoposto a un corso di aggiornamento obbligatorio riguardante il catechismo e la pastorale. Si teme infatti che con il progredire dell'età e relativo indebolimento, anche mentale, le sue posizioni si prestino ad accusa di eresia con la conseguente possibile evenienza di uno scisma in nome dei dettami del Concilio Vaticano Secondo.


Pare anche,  indiscrezione malevola, che la notte lo ossessionino le visioni di Papa Giovanni che gli soffia negli orecchi "Gaudium et Spes" Gaudium et Spes Gaudium et Spes Gaudium et Spes ..

Altre volte  la stessa voce lo fa sussultare sul letto quando insistentemente ripete cantilenando a mo' di salterio:



«In una convivenza ordinata e feconda va posto come fondamento il principio che ogni essere umano è persona cioè una natura dotata di intelligenza e di volontà libera; e quindi è soggetto di diritti e di doveri che scaturiscono immediatamente e simultaneamente dalla sua stessa natura: diritti e doveri che sono perciò universali, inviolabili, inalienabili.»


«Cos'è la tradizione? E' il progresso che è stato fatto ieri, come il progresso che noi dobbiamo fare oggi costituirà la tradizione di domani.»


Nella convivenza umana ogni diritto naturale in una persona comporta un rispettivo dovere in tutte le altre persone: il dovere di riconoscere e rispettare quel diritto.


Talvolta si crede di poter risolvere, in vario modo, i problemi e le questioni ordinarie dell'esistenza. Si fa ricorso a complicati e anche difficili mezzi, dimenticando che basta un poco di pazienza per disporre ogni cosa in ordine perfetto e ridonare calma e serenità


Una cosa che lo fa saltare dal letto in piena notte è L'apparizione di questa immagine:



A volte seguita da



Pare che nelle notti buie e tempestose appaia sul cielo del giardino vaticano l'ombra di Banco:







Gaudium et Spes





"Pur escludendosi l'eutanasia, ciò non significa obbligare il

medico a utilizzare tutte le tecniche di sopravvivenza che gli offre

una scienza infaticabilmente creatrice. In tali casi non sarebbe una

tortura inutile imporre la rianimazione vegetativa, nell'ultima

fase di una malattia incurabile? Il dovere del medico consiste

piuttosto nell'adoperarsi a calmare le sofferenze, invece di

prolungare più a lungo possibile, e con qualunque mezzo e a qualunque

condizione, una vita che non è più pienamente umana e che va verso la

conclusione".

Paolo VI, Lettera al cardinale Villot, 1970


Catechismo chiesa cattolica art. 2278

Art. 2278 L'interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all'«accanimento terapeutico». Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la competenza e la capacità, o, altrimenti, da coloro che ne hanno legalmente il diritto, rispettando sempre la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente.




Notizia riservata (da fonti vaticane)


Pare che papa Ratzinger sia stato sottoposto a un corso di aggiornamento obbligatorio riguardante il catechismo e la pastorale. Si teme infatti che con il progredire dell'età e relativo indebolimento, anche mentale, le sue posizioni si prestino ad accusa di eresia con la conseguente possibile evenienza di uno scisma in nome dei dettami del Concilio Vaticano Secondo.


Pare anche,  indiscrezione malevola, che la notte lo ossessionino le visioni di Papa Giovanni che gli soffia negli orecchi "Gaudium et Spes" Gaudium et Spes Gaudium et Spes Gaudium et Spes ..

Altre volte  la stessa voce lo fa sussultare sul letto quando insistentemente ripete cantilenando a mo' di salterio:



«In una convivenza ordinata e feconda va posto come fondamento il principio che ogni essere umano è persona cioè una natura dotata di intelligenza e di volontà libera; e quindi è soggetto di diritti e di doveri che scaturiscono immediatamente e simultaneamente dalla sua stessa natura: diritti e doveri che sono perciò universali, inviolabili, inalienabili.»


«Cos'è la tradizione? E' il progresso che è stato fatto ieri, come il progresso che noi dobbiamo fare oggi costituirà la tradizione di domani.»


Nella convivenza umana ogni diritto naturale in una persona comporta un rispettivo dovere in tutte le altre persone: il dovere di riconoscere e rispettare quel diritto.


Talvolta si crede di poter risolvere, in vario modo, i problemi e le questioni ordinarie dell'esistenza. Si fa ricorso a complicati e anche difficili mezzi, dimenticando che basta un poco di pazienza per disporre ogni cosa in ordine perfetto e ridonare calma e serenità


Una cosa che lo fa saltare dal letto in piena notte è L'apparizione di questa immagine:



A volte seguita da



Pare che nelle notti buie e tempestose appaia sul cielo del giardino vaticano l'ombra di Banco:







mercoledì 18 febbraio 2009

Nuovi servizi di cittadinanza

 per nuovi diritti civili


 Mina Welby ha presentato il testo della delibera consiliare da Lei proposta, quale delegata ai diritti civili del X Municipio, per l'istituzione  del "registro delle dichiarazioni anticipate di trattamenti sanitari" (testamenti biologici). Una proposta analoga è stata sostenuta all'XI Municipio da Andrea Beccari, assessore alle politiche sociali. Ambedue le proposte sono in corso di esame.

Si allega ora il testo presentato da Mina Welby, e si invitano tutti i cittadini a sostenere presso i rispettivi Comuni una analoga iniziativa, integrata - come sostenuto dalla ns. associazione - con la registrazione di altre dichiarazioni di volontà, come, ad esempio, la donazione degli organi, la cremazione, la dispersione delle ceneri, le modalità delle esequie, i patti civili di convivenza, ecc.

Riteniamo infatti che i registri comunali garantiscano, rispetto alle autentiche notarili, alcuni vantaggi fondamentali che ne possono aiutare la diffusione di massa (vicinanza ai cittadini, autenticazione gratuita della sottoscrizione, registrazione telematica e conservazione delle volontà, emissione di una ricevuta sotto forma di tesserino o "bio-card" da unire ai documenti di identità del sottoscrittore, rilascio di una copia su richiesta del sottoscrittore, o del fiduciario o dei medici curanti, modifiche e cancellazioni).  

Invito a contattare le rispettive Amministrazioni comunali per sostenere l'istituzione di questo nuovo servizio che unifica, razionalizza ed innova una procedura che risponde ai diritti e alle esigenze odierne dei cittadini.


Urbano (da una email di Libera Uscita)


COMUNE DI …………………………………

 

 

 

DELIBERA CONSIGLIO COMUNALE  N. …..   DEL ………….

 

Oggetto: ISTITUZIONE DEL REGISTRO TELEMATICO DELLE DICHIARAZIONI ANTICIPATE DI TRATTAMENTI SANITARI (TESTAMENTO BIOLOGICO)

 

Il Consiglio Comunale di …………………………………………

 

Premesso che

-       Per “Dichiarazione di volontà anticipata per i trattamenti sanitari” si intende un documento legale che permette di indicare in anticipo i trattamenti medici che ciascuno intende ricevere o rifiutare in caso di incapacità mentale, di incoscienza o di altre cause che impediscano di comunicare direttamente ed in modo consapevole con il proprio medico. E’ conosciuto anche come “testamento biologico“. La persona che lo redige  nomina un fiduciario per le cure sanitarie che diviene, nel caso in cui la persona diventi incapace, il soggetto chiamato ad intervenire sulle decisioni riguardanti i trattamenti sanitari stessi.

-       La “Dichiarazione di volontà anticipata per i trattamenti sanitari” (con la denominazione di “Living will”) è stata introdotta per legge negli Stati Uniti nel 1991. Una delle principali affermazioni della legge americana è quella relativa alla idratazione ed alla alimentazione artificiali, che sono considerate a tutti gli effetti come terapie ed in quanto tali possono essere rifiutate attraverso la dichiarazione di volontà anticipata per i trattamenti sanitari. Lo stesso principio è seguito nelle leggi esistenti negli altri paesi occidentali ed è stato costantemente ribadito nelle sentenze sull’argomento, oltre che nella valutazione dei più illustri scienziati che hanno studiato il tema delle scelte di fine vita. Da allora, la maggior parte dei paesi occidentali ha legiferato in materia. Dove non esiste ancora una legge specifica, vi è però una giurisprudenza costante che riconosce valore ai testamenti biologici. In Italia, l’articolo 32 della Costituzione stabilisce che “nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge” e che “la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Questa norma costituzionale configura per tutti i cittadini quello che i giuristi definiscono un “diritto perfetto”, che cioè non ha bisogno di leggi applicative per essere esercitato. Parimenti, l’art 13 della Costituzione afferma che “ la libertà personale è inviolabile”, rafforzando il riconoscimento alla libertà ed indipendenza dell’individuo nelle scelte personali che lo riguardano. Tuttavia, il problema si pone - come dimostrato dalla drammatica vicenda di Eluana Englaro - nei casi in cui per diverse ragioni il malato perda la capacità di esprimere la propria volontà di rifiutare determinate terapie. Per questo motivo è necessario approvare una legge che stabilisca in modo chiaro le modalità di redazione e di registrazione delle dichiarazione di volontà anticipata per i trattamenti sanitari e di nomina del fiduciario, così che ciascuno possa dichiarare, ora per allora, la propria volontà circa le terapie da accettare o rifiutare in situazioni come quella descritta, vincolando i medici ad attenersi alla volontà così espressa.

 

Considerato che:

- la carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, sancisce che il consenso libero ed      informato del paziente all’atto medico è considerato come un diritto fondamentale del cittadino afferente i diritti all’integrità della persona ( titolo 1, Dignità, art 3 Diritto all’integrità personale); 

- la Convenzione sui Diritti Umani e la biomedicina di Oviedo del 1977, ratificata dal Governo Italiano ai sensi della Legge n° 145 28 marzo 2001, sancisce all’art. 9 che “ i desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che, al momento dell’intervento non è in grado di esprimere la propria volontà, saranno tenuti in considerazione”;

 

Preso atto che:

-   il nuovo codice di Deontologia medica adottato dalla Federazione Nazionale dei Medici chirurghi ed odontoiatri, dopo aver precisato all’art. 16 che “ il medico deve astenersi dall’ostinazione in trattamenti diagnostici e terapeutici da cui non si possa attendere un beneficio per la salute del malato…”, all’art 35 sancisce che “ il medico non deve intraprendere attività terapeutica senza l’acquisizione del consenso esplicito ed informato del paziente… In ogni caso, in presenza di un documentato rifiuto di persona capace, il medico deve desistere da atti …curativi, non essendo consentito alcun trattamento medico contro la volontà della persona.” Inoltre all’art 38 si afferma che “ il medico deve attenersi,… alla volontà liberamente espressa dalla persona di curarsi…Il medico, se il paziente non è in grado di esprimere la propria volontà deve tenere conto nelle proprie scelte di quanto precedentemente manifestato dallo stesso in modo certo e documentato.”

 

Valutato altresì che:

-   il Comitato Nazionale di Bioetica, si è espresso in data 18 dicembre 2003, precisando che “ … appare non più rinviabile una approfondita riflessione, non solo bioetica, ma anche biogiuridica, sulle dichiarazioni anticipate… che dia piena e coerente attuazione allo spirito della Convenzione sui diritti umani e la biomedicina…”. Inoltre il CNB specifica che “ le direttive anticipate potranno essere scritte su un foglio firmato dall’interessato, e i medici dovranno non solo tenerne conto, ma dovranno anche giustificare per iscritto le azioni che violeranno tale volontà”.

 

Considerato che:

-   la Magistratura si è più volte espressa in questo senso, esaminando in particolare i casi Welby, Nuvoli ed Englaro, in assenza di una normativa nazionale in materia.

 

Preso atto che:

- secondo l’Eurispes il 74,7 degli italiani esprime parere favorevole all’introduzione del testamento etico.

 

Considerato che

- in questo scenario, l’Ente Comune è nella possibilità giuridica ed amministrativa di farsi promotore di atti amministrativi volti ad introdurre il riconoscimento formale del valore etico delle dichiarazioni anticipate di trattamento di carattere sanitario.

 

Tutto ciò premesso,

 

Il CONSIGLIO COMUNALE impegna la GIUNTA COMUNALE          :

 

1)       a predisporre un modulo che raccolga le dichiarazioni anticipate di volontà dei trattamenti di natura medica, nel quale ogni cittadino interessato possa esprimere la propria volontà di essere o meno sottoposto a trattamenti sanitari sia in caso di malattia o lesione cerebrale irreversibile o invalidante sia in caso di malattia che costringa a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione;

2)       ad istituire un registro telematico che raccolga le dichiarazioni e a definirne il regolamento d’accesso;

3)       a trasmettere periodicamente le dichiarazioni raccolte ai Soggetti Istituzionali delegati per legge alla pubblicizzazione, nelle more della entrata in vigore di una normativa nazionale che regolamenti la materia, in particolare:

A)      Al Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali,affinché la dichiarazione venga inserita nella tessera sanitaria personale del dichiarante.

B)      All’ARSAN e all’Assessorato Regionale alla Sanità della Regione, affinché provveda ad istituire un registro provvisorio regionale, nelle more dell’entrata in vigore di una legislazione nazionale in materia.

C)      Alla ASL competente per territorio, affinché anch’essa istituisca un registro provvisorio, nelle more dell’entrata in vigore delle leggi regionali e nazionali che regoleranno la materia.

D)      Al medico di famiglia della persona che ha sottoscritto la Dichiarazione anticipata di volontà, affinché ne tenga debito conto in ogni momento del percorso medico-assistenziale della persona che ha espresso la volontà.

 

Si delega il Segretario Comunale a trasmettere la Delibera al Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, al Comitato Nazionale di Bioetica, alla Regione, alla Provincia, all’ASL competente per territorio.

 

La Delibera è dichiarata immediatamente esecutiva.